Life at the crossroads

Tra la Russia e la Cina, la popolazione tagica è a un bivio in cerca di futuro e sviluppo. Il Tagikistan è, in effetti, il più povero degli stati, nato dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Continuamente alla ricerca di una sopravvivenza economica, il paese è pesantemente colpito dalla disoccupazione e dalla povertà. Una cultura che è nata all’interno della Russia e che si sta ora spostando verso l’influenza della Cina. Oggi, infatti, tutti i trasporti di merci, dal cibo ai vestiti, alle attrezzature sono gestiti e portati dalla Cina. Tuttavia molti lavoratori continuano a emigrare in Russia per trovare lavoro. L’antica Via della Seta è diventata un percorso per fornire sostegno alle popolazioni remote dei Pamir. Rannicchiata in alto ad altitudini inimmaginabili, la popolazione resiste e vive in condizioni limite. La vita è scandita dalla coltivazione della terra per generare pochi prodotti e all’allevamento di pecore per fornire carne e lana. Anche lo yak è una parte importante della loro vita, poiché ben si adatta alle alte quote e fornisce un mezzo di trasporto fondamentale, oltre che per la sua carne e il suo mantello. La catena montuosa del Pamir, costituisce la più grande catena montuosa dell’Asia centrale e del mondo. Conosciuto come “Il Tetto del mondo”, non è solo la regione più alta del Tagikistan, ma anche una delle regioni più alte del mondo, paragonabile alle altezze delle montagne del Tibet. I Pamir in quanto tali si riferiscono alla catena che si estende dal Tagikistan all’Afghanistan e alla Cina. Il confine tra Tagikistan e Afghanistan è una stretta striscia di terra che si protende per poi incontrare il confine con la Cina. Questa terra fa parte di quello che potrebbe essere definito l’ultimo angolo del mondo che non è stato esplorato in profondità. La lenta rivoluzione industriale e tecnologica ha costretto gli abitanti ad essere totalmente immersi in questa vasta area rurale, agricola e montagnosa, sviluppando così un’identità consolidata di molti forti valori tribali e una relazione spirituale, quasi sacra, con l’ambiente, dove la terra e il tempo diventano due elementi essenziali. (Testo a cura di Muriel de Meo).

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